Il progetto, realizzato con il contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le pari opportunità, nell'ambito dell' AVVISO “PER IL FINANZIAMENTO DI PROGETTI VOLTI ALLA PREVENZIONE E CONTRASTO ALLA VIOLENZA ALLE DONNE ANCHE IN ATTUAZIONE DELLA CONVENZIONE DI ISTANBUL”, si sviluppa sul territorio regionale e, in particolare negli ambiti di Foggia, Bari, Bitonto-Palo e Barletta-Andria-Trani, con la finalità di offrire anche agli uomini la possibilità di uscire dall’esperienza della violenza attraverso percorsi di elaborazione dei comportamenti violenti.
L’ipotesi di base è che, tutte le volte che si vuole operare in favore di una vittima, è necessario guardare anche alla storia e al punto di vista dell’autore, poiché entrambi sono connessi da relazioni tanto più drammatiche quanto più violente.
Il progetto si rivolge agli uomini autori di violenza nei confronti delle loro partner o ex partner.
L’obiettivo principale è quello di ridurre il rischio che si realizzino nuovi comportamenti violenti.
Ulteriore obiettivo del progetto è la prevenzione. L’azione violenta, infatti, appare come segnale della relazione dolente e agire per tempo su di essa significa evitare gesti estremi.
Il partenariato di progetto vede coinvolti, oltre alla cooperativa Sinergia, la cooperativa sociale C.r.i.s.i., La Fondazione Opera SS Medici Cosma e Damiano, l'associazione Impegno Donna, e l'associazione Riscoprirsi.
Partendo dall’esperienza maturata dai partner a vari livelli, si intende strutturare un intervento che, consolidando specifici percorsi rivolti agli uomini autori di violenza che ad oggi presuppongono un’adesione volontaria da parte dei destinatari – possa condurre alla sperimentazione di un percorso di intervento e recupero rivolto agli uomini maltrattanti, che esiti in un protocollo “trattamentale” all’interno dell’iter giudiziario.
La finalità generale del progetto, dunque, prevede un intervento diretto sul paradigma culturale maschile, tanto in fase ex ante quanto in fase ex post, ovvero rivolto sia agli uomini già autori di comportamenti violenti, sia a uomini potenzialmente capaci e/o in procinto di metterli in atto; con entrambe le tipologie di destinatari si adotteranno metodologie e strumenti propri della giustizia riparativa, al fine di ridurre l’impatto della violenza sulla vittima e su tutta la comunità di riferimento, in caso di violenza già agita, ma anche con lo scopo di prevenire l’agito violento e dunque di ridurne l’incidenza sulle potenziali vittime e su tutta la comunità.
Le attività previste perseguiranno dunque quattro principali obiettivi: